Da quando, negli ultimi anni, diversi contributi hanno posto l’accento sulla dimensione “logistica” del capitalismo contemporaneo, intesa come un insieme di trasformazioni della spazialità, del lavoro, dell’organizzazione della produzione e della circolazione globali e delle cosiddette suppy chains, ci siamo resi conto che la maggior parte delle analisi, dei casi di studio, dei dibattiti o delle biografie degli stessi autori coinvolti vertevano o sulle trasformazioni nelle città, nei porti o negli hub d’Occidente o sulle nuove tendenze di affermazione di una globalizzazione “con caratteristiche cinesi”, fondata sui mastodontici progetti infrastrutturali della Nuova Via della Seta e sulla proliferazione su scala globale delle Zone Economiche Speciali.
Da lì la nostra intenzione di “provincializzare” ulteriormente lo sguardo verso la trasformazione in senso logistico delle periferie, e in particolar modo dell’America Latina: una regione che, mentre rafforza sempre più alcuni aspetti tradizionali della “dipendenza” come la vocazione esportatrice di materie prime e la ri-primarizzazione dell’economia, assiste allo stesso tempo a trasformazioni che vedono l’affermarsi di logiche sempre più brutali di “annichilamento del tempo con lo spazio”, e l’emergere e il moltiplicarsi di “zone” privilegiate per il flusso di merci e capitali globali, come le enclave informatiche, i porti e le stesse città globali, con articolazioni inedite tra nuove e vecchie forme di precarietà, di informalità e di “capitalismo di piattaforma”. Tutto ciò, mentre una riconfigurazione degli assetti geopolitici e della stessa lotta di classe incide, si articola e in molti casi resiste all’imporsi di questa “razionalità logistica”.
In questa sezione, cercheremo di indagare queste tendenze, e proporre contributi, analisi teoriche, casi di studio, o anche solo notizie di rilievo che possano mettere in risalto il modo in cui la logistica incide, trasforma e impatta sulle dinamiche di una regione specifica, concreta e storicamente e geograficamente prodotta come il subcontinente latinoamericano.
Buone letture!