Art Projects, Eventi

Produci! Consuma!

Dopo il primo appuntamento Lavorare stanca, il ciclo di mostre Tecnocene, a cura di Into the Black Box in collaborazione con Bianca Cavuti e il centro La Soffitta del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna prosegue con un nuovo appuntamento dal 23 al 28 aprile 2022.

L’intenzione di Tecnocene è quella di proporre una chiave di lettura dell’attuale momento storico che metta in risalto i cambiamenti apportati dall’avvento delle tecnologie digitali e dalla loro applicazione su larga scala nella società. Dopo l’Antropocene e il Capitalocene, il Tecnocene è appunto l’epoca delle piattaforme, dell’intelligenza artificiale, dei big data e dell’industria 4.0. Una tappa precisa dell’evoluzione del capitalismo che porta al superamento del concetto stesso di umano verso orizzonti ibridi quali il cyborg o il post-umano.

Facendo una panoramica dei mutamenti economici dei nostri tempi,  Amazon emerge con prepotenza come simbolo e icona dell’attuale momento storico. Questo aspetto non è certo sfuggito a quegli artisti che si occupano di tematiche contemporanee, e non mancano le opere che riflettono attorno alle dinamiche e ai modelli proposti (e spesso imposti) da Amazon, al fine di stimolare una riflessione più ampia sull’impatto della platform economy sulle nostre vite e sulle nostre abitudini.

Quali sono le promesse e le minacce di un sistema economico nel quale le piattaforme digitali hanno un peso sempre più importante, e determinante? Esistono modi per dissipare la cortina di fumo che spesso nasconde, o comunque rende poco chiaro, il funzionamento di questi nuovi attori economici? Anche in questo caso, l’arte può fungere da volano per riflettere, con linguaggi ed approcci diversi, su queste tematiche, mettendone alla luce le criticità e le zone grigie. In questo secondo appuntamento ospiteremo i lavori di Paolo Cirio, !Mediengruppe Bitnik ed Emilio Vavarella.


Paolo Cirio (Torino, 1979) lavora con i sistemi legali, economici e culturali della società dell’informazione. Presenta i suoi lavori di ricerca e quelli basati su vere e proprie azioni attraverso artefatti, fotografie, installazioni, video e interventi di arte pubblica. Il lavoro di Cirio incarna le contraddizioni, l’etica, i limiti e le potenzialità della complessità sociale della società dell’informazione con un approccio provocatorio, critico e propositivo. La sua ricerca è rivolta a quegli ambiti sociali influenzati da Internet, come la privacy, la democrazia, la semiologia, la finanza, e il copyright. Cirio ha vinto numerosi premi, tra cui il primo premio Golden Nica all’Ars Electronica di Linz, nel 2014; il secondo premio Transmediale a Berlino nel 2006; la Eyebeam Fellowship nel 2012, e la borsa di studio NEA all’ISCP di NYC, nel 2017. Il lavoro di Cirio è stato presentato presso importanti istituzioni artistiche, quali: Kunsthalle Wien, Vienna, 2020; Göteborg Biennial, 2019; Gwangju Biennale, 2018; Strasbourg Biennale, 2018; MIT Museum, Boston, 2017; Tate Modern, London, 2017; C/O Berlin, 2017; Museum für Fotografie, Berlin, 2017; Münchner Stadtmuseum, 2017; Musée National d’Histoire et d’Art of Luxembourg, 2017; Haifa Museum of Art, 2017; International Kunstverein Luxemburg, 2016; ICP Museum, NYC, 2016.

!Mediengruppe Bitnik sono artisti contemporanei che lavorano sull’Internet, e con l’Internet. La loro pratica parte dal digitale per espandersi nello spazio fisico, mettendo spesso in pratica strategie di perdita del controllo per sfidare strutture e meccanismi consolidati. In passato sono diventati noti per aver sovvertito telecamere di sorveglianza, per aver installato delle microspie in un teatro dell’opera per trasmettere all’esterno i suoi spettacoli, per aver inviato un pacco contenente una fotocamera a Julian Assange presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra e per aver fisicamente creato un glitch in un edificio. Nel 2014, hanno catapultato un bot dal nome “Random Darknet Shopper” in una maratona di shopping compulsivo di tre mesi nel Darknet, dove il bot ha comprato in maniera casuale prodotti come chiavi, sigarette, scarpe da ginnastica ed Ecstasy, inviandoli direttamente in galleria. I loro lavori sono stati esposti a livello internazionale, più recentemente in mostre presso CAC Shanghai, LOAF Kyoto, Annka Kultys Gallery London, House of Electronic Arts Basel, Eigen + Art Lab Berlin, Aksioma Ljubljana, Kunsthaus Zurich, Nam June Paik Art Center South Korea, Fondazione Prada Milano, Shanghai Minsheng 21st Century Museum, The Pushkin Museum of Fine Arts Moscow, Beijing Contemporary Art Biennial e la Tehran Roaming Biennial. 

Emilio Vavarella (Monfalcone, 1989) è artista e ricercatore presso la Harvard University, dove sta conseguendo un dottorato in Film, Visual Studies e Critical Media Practice e artista in residenza presso il Broad Institute di MIT e Harvard. Vavarella ha studiato presso l’Università di Bologna, la Bezalel Academy di Gerusalemme, la Bilgi University di Istanbul e lo Iuav di Venezia. Si è aggiudicato numerosi premi e riconoscimenti, tra cui l’Exibart Art Prize (2020), Italian Council (2019); SIAE Nuove Opere (2019); Premio Fattori Contemporaneo (2019);  NYSCA Electronic Media and Film Finishing Funds (2016); Premio Francesco Fabbri per l’Arte Contemporanea (2015); Movin’Up Grant (2015); e Premio Lapsus per la fotografia – Celeste Prize (2013). Tra le più significative mostre recenti in Italia si segnalano Low Form al MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, a cura di Bartolomeo Pietromarchi; That’s It! al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna a cura di Lorenzo Balbi; e s548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me): Sourcecode a cura di Ramdom presso GALLLERIAPIÚ. Vavarella ha esposto in prestigiose locations come KANAL – Centre Pompidou; Hermitage Museum di San Pietroburgo; Museum of Contemporary Art – Zagreb; Museu de Ciències Naturals di Barcelona, The Photographer’s Gallery di Londra, Museo de Arte de Caldas; Villa Manin; Museu das Comunicações in Lisbona, National Art Center di Tokyo.



DAMSLab, piazzetta P.P.Pasolini, 5/b, Bologna
sabato 23 aprile 2022 – giovedì 28 aprile 2022 (chiuso lunedì 25 aprile)
Ingresso gratuito secondo le norme vigenti

Grafica: Dario Sanna
Assistenza alla produzione: Articolture

Orari:
sabato e domenica: 17:00 – 20:00
martedì, mercoledì, giovedì: 9:00-18:00

Per info scrivere a tecnocene@intotheblackbox.com

Articoli Correlati